OpenAI GPT è una tecnologia che permette di migliorare i motori di ricerca e le modalità di utilizzo sono decise in base ai piani aziendali e alle strategie di Microsoft. Fatta questa premessa occorre considerare che nel tempo molte cose stanno cambiando e l’inserimento sul mercato della AI, che può fare attività di conversazione, è ben diversa da quella che crea immagini e disegni. Questa novità di interazione in linguaggio naturale ha fatto si che si avesse troppa considerazione della stessa e si prendesse per esatto tutto ciò che dice l’AI. Ma non è così, perché si basa su analisi di dati molto complessi e imprecisi e che a volte mandano fuori strada. Le persone si stanno abituando a far ricerche parlando con l’AI in modo da avere delle informazioni sintetiche.
Microsoft studia l’integrazione di ChatGPT con Bing
Microsoft e OpenAI sono due aziende separate ma che collaborano insieme, la seconda è un’organizzazione di ricerca sull’intelligenza artificiale creata da Paul Allen che ha fondato Microsoft con Bill Gates e fa molta ricerca su modelli di linguaggio artificiale Generative Pre-trained Transformer (GPT). Microsoft insieme a OpenAI ha partecipato a vari progetti, come la creazione di GPT-3, che è un tipo di linguaggio artificiale all’avanguardia mai sviluppato prima ed ha aiutato OpenAI con Azure, la piattaforma cloud di Microsoft, che serve a OpenaAI a istruire i suoi modelli di intelligenza artificiale.
Il ritorno di Bing
Bing, il motore di ricerca Microsoft, ha sempre dato profitti, anche se è a livello tecnologico molto costoso e innovativo, ma fino a poco tempo fa non si poteva immaginare come un avversario di Google, adesso, invece, Bing è stato reso più potente a livello di intelligenza e si pensa possa dare filo da torcere a Google per quanto riguarda il tracciamento degli utenti tramite le sue funzioni di ricerca. Questo perché sul finire del 2022 si è cambiata la visione di Internet e, nei prossimi anni, si capirà quali sono le conseguenze di queste scelte. Si avrà, quindi, un nuovo tipo di tecnologia che diventerà sempre più simile al nostro modo di pensare che scomparirà, come è accaduto per la tecnologia utilizzata quando si mettono a fuoco gli occhi nei visi nel momento in cui scattiamo una foto con lo smartphone, o quando l’immagine in primo piano viene scontornata con un effetto sfocato naturale.
Scopriremo, infatti, che cosa accadrà nel momento in cui potremo parlare con il motore di ricerca e quando i concorrenti di Bing riusciranno a fare lo stesso.